TERRA SANTA: UNA PACE POSSIBILE?

 

Nel mese di Febbraio 2017, precisamente dal 15 al 22, l’UNITALSI di Cuneo ha organizzato un pellegrinaggio in Terra Santa.

Ovviamente non è stata una organizzazione del “detto/fatto”, bensì un sogno di pellegrinaggio partito da lontano.  Tutto ebbe inizio nel mese di Gennaio 2016, quando l’idea della Terra Santa prese per la prima volta piede.  La voglia era tanta….i timori anche, ma poi il sogno e la voglia di realizzare il pellegrinaggio presero il sopravvento.

E finalmente, dopo tanti alti e bassi, incertezze, paure anche per la situazione politica del luogo, un gruppo di venti soci unitalsiani è partito per vivere insieme un cammino di approfondimento della Parola di Dio sui luoghi da Lui stesso percorsi.

Per molti dei partecipanti era un ritorno sui luoghi dove Gesù aveva vissuto il suo passaggio terreno, per altri un primo incontro con la Terra Santa, per tutti una occasione per vivere e visualizzare la Parola di Dio.

Questo era il desiderio nel cuore dei partecipanti, questo è stata nel concreto l’esperienza vissuta.

Ognuno di noi ha vissuto la gioia di essere amato perché per ognuno  un luogo particolare è diventato luogo privilegiato dove lasciarsi amare. Qualcuno ha vissuto questa esperienza durante la visita all’Orto degli Ulivi, altri nella chiesa del Monte Tabor, altri ancora al Santo Sepolcro o nella visita al Cenacolo o ancora a Cana di Galilea. Non importa dove, ciò che conta è l’esperienza viva che ci siamo portati a casa, nella vita quotidiana.

Durante il pellegrinaggio siamo stati seguiti passo passo da Don Carlo Sebastiano Vallati e da Don Corrado Picco ed abbiamo avuto la fortuna di avere come guida  Joseph, cristiano residente a Cana di Galilea.

La presenza di una guida locale cristiana ha dato del valore aggiunto al nostro visitare i luoghi Santi perché ci ha fatti andare oltre, ci ha fatto considerare i problemi della gente che vive giornalmente in quei luoghi.

Non è sicuramente facile vivere con un muro alto otto metri e lungo cinquecento chilometri che divide due popoli, vedere la differenza della qualità di vita al di là e al di qua del muro, vedere che ci sono persone che possono mantenere ed assicurare  un futuro ai propri figli e altre che faticano a dar loro il cibo quotidiano.

Siamo stati a visitare una casa per bambini abbandonati a Betlemme, bimbi che vengono lasciati nelle discariche o abbandonati per strada in quanto le mamme sono state fatte oggetto di violenza e questi piccoli non vengono accettati dalle famiglie. La povertà, la sporcizia, la mancanza di lavoro ….tutto concorre a far crescere in modo esponenziale la violenza in questa terra che, nonostante tutto, rimane “Santa”.

Ci siamo sentiti impotenti davanti a tanto dolore, consapevoli che poco possiamo fare ma anche convinti che già solo il fatto di essere lì, superando  le nostre paure per quanto si sente dire alla televisione sulla violenza che giornalmente si perpetra in quei luoghi, già solo questo è un piccolo segno di volontà per costruire la pace ed abbattere i muri.

Come tutti i pellegrinaggi in Terra Santa, anche noi abbiamo pregato la Via Crucis sulla Via Dolorosa dove si racconta sia passato Gesù per salire al Calvario.

Anche noi abbiamo vissuto la strana esperienza di pregare passando in mezzo ad una miriade di negozi di souvenir, in mezzo a venditori che ti chiamano per acquistare questo o quello ma forti della povertà vista al di là del muro, anche tutto questo commercio è rientrato nella necessità di vivere per tanta gente. Abbiamo guardato con occhi diversi i venditori di “12 corone del rosario, 5 euro”,  oppure i bambini che ti offrono  “10 segnalibri, 1 euro”.

Quando alla fine della Via Dolorosa, all’ultima stazione della Via Crucis, ci siamo fermati in una piccola piazzetta, un momento bellissimo ci è stato regalato. Su quella stessa piazzetta sostavano con noi un gruppo di pellegrini francesi e un  gruppo di pellegrini tedeschi; stavamo pregando ognuno nella propria lingua quando dalla vicina moschea è iniziata la preghiera di mezzogiorno e le campane del Santo Sepolcro hanno anche iniziato a suonare. Forse peccherò di romanticismo ma per me è stata la risposta del Signore al muro e a tutti i muri che dividono i popoli: sforzatevi, fate salire la vostra comune preghiera a me ed io sarò la vera Pace per tutti i popoli.

CARLA ALBERTI

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